A volte ci vogliono eventi avversi per accelerare l'innovazione e le pandemie, come quella che stiamo vivendo, possono anche essere un involontario acceleratore d'innovazione. La stragrande maggioranza dei 100 esperti di tecnologia che hanno risposto a un sondaggio dell'Atlantic Council ritiene che le risposte alla pandemia di Coronavirus / Covid19 accelereranno significativamente l'innovazione nei settori del lavoro, della gestione dei dati e dell’intelligenza artificiale, delle catene di approvvigionamento, della tecnologia spaziale, della salute e della medicina. L'incertezza globale causata da COVID-19 ha ispirato molte speculazioni sul futuro della geopolitica, del progresso tecnologico, dell'economia e della cultura. Sicuramente gli argomenti e le opinioni generali a supporto di queste previsioni/speculazioni sono importanti e convincenti, ma è interessante e fondamentale anche sentire l’opinioni di esperti, che nel campo dell’innovazione ci possano dare una visione utile sul futuro, in questo caso, nell’uso e sviluppo della tecnologia. La maggioranza degli intervistati al sondaggio dell'Atlantic Council ritiene che la pandemia di Coronavirus accelererà in modo significativo l'innovazione in quattro dei cinque campi menzionati sopra, avendo un impatto limitato sull'innovazione della tecnologia spaziale. Gli intervistati credono inoltre che i paesi sviluppati saranno all'avanguardia di questa innovazione, mentre in Medio Oriente, Sud America e Africa, l'innovazione sarà per lo più inalterata o leggermente ostacolata. Si prevede che la Russia ne trarrà solo un leggero vantaggio. Gli esperti prevedono inoltre che le innovazioni di maggiore impatto nei prossimi 2-5 anni verrebbero dagli sviluppi relativi alla gestione dei Dati e all'IA (Intelligenza Artificiale), nonché alle tecnologie in campo sanitario. Gli intervistati si aspettano anche innovazione nel futuro del lavoro e nelle catene di approvvigionamento, anche se per questi settori sono leggermente meno ottimisti. Solo una piccola parte, invece, ritiene che le tecnologie di commercializzazione dello spazio vedranno una significativa innovazione nel prossimo futuro. Infine, gli intervistati ritengono che l'innovazione non sarà distribuita uniformemente, né geograficamente, né tecnologicamente. Le loro risposte indicano la convinzione che Medio Oriente, America Latina, Africa e in misura minore la Russia, non saranno in grado di cogliere questa opportunità verso l’innovazione nei prossimi anni, mentre i paesi che innoveranno lo faranno in campi decisamente diversi. Le nazioni occidentali - gli Stati Uniti, il Regno Unito, l'Unione Europea, il Canada, l'Australia e la Nuova Zelanda - dovrebbero vedere maggiore innovazione nelle tecnologie mediche, della catena di approvvigionamento e legate al mondo del lavoro; la Cina, e la Russia in misura minore, si prevede che avranno uno sviluppo maggiore nei settori Dati e AI, meno nelle tecnologie mediche o nel futuro del lavoro. Forse la cosa più saliente è la schiacciante positività degli intervistati. Gli esperti, nelle loro risposte, raramente hanno indicato che il virus possa ostacolare l'innovazione in generale, il che implica che essi vedano l'innovazione principalmente come una risposta efficace a crisi e sfide del futuro prossimo. Fonte: Atlantic Council (in inglese) Letture correlate:
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