Per guidare e raggiungere i risultati aziendali è necessaria un'esperienza cloud che richiede una nuova modalità di operare. Il successo inizia con il cliente. Implementare una strategia multicloud richiede una calibrazione e manutenzione adeguati, così come un monitoraggio costante. L'esperienza cloud offre un modello di consumo flessibile che consente all'IT di ridurre il sovradimensionamento del 42% e i costi di supporto fino al 70% e così, oltre che permettergli di concentrarsi sulla fornitura di servizi tecnologici, potrà dedicarsi con efficacia a chi porta interesse all’azienda anziché sulla gestione dell'infrastruttura.
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I cybersecurity advocates sono professionisti che si occupano di promuovere e sensibilizzare sull'importanza della sicurezza informatica. Si tratta di un ruolo - una nuova professione potremmo dire - che richiede una combinazione di competenze tecniche, comunicative e interpersonali. Questi professionisti lavorano per educare sulle minacce informatiche, sui rischi di sicurezza e sulle migliori pratiche per prevenire attacchi informatici. Inoltre, cercano di motivare le persone ad adottare comportamenti sicuri online, come l'utilizzo di password forti, l'aggiornamento dei software, l'uso di connessioni sicure, evitare di cliccare su link sospetti o di aprire allegati non richiesti.
Secondo Gartner, entro il 2025 il 90% delle organizzazioni utilizzerà un modello SOC ibrido ed esternalizzerà il 50% del carico di lavoro operativo. Un modello moderno di SOC (Security Operations Center) deve fornire funzionalità di rilevamento e risposta alle minacce basate sulle priorità aziendali. I modelli SOC sono destinati a variare in base ai fattori come la tolleranza al rischio, il contesto e la maturità dell'organizzazione.
All'inizio della pandemia di COVID-19, quasi nove lavoratori su 10 (87%) mancavano di competenze cognitive, interpersonali e di leadership per il futuro mercato del lavoro. Dopo la pandemia ci troviamo con un nuovo modo di lavorare: il lavoro ibrido. Questa nuova forma ci costringe a ripensare quali competenze sono necessarie per il futuro del lavoro.
La nota rivista Forbes lo ha chiesto a 50 leader, dirigenti e team manager che stanno plasmando il lavoro del futuro, tradotto nell’interessante contributo a cura di Jena McGregor (Forbes). Sono passati quasi tre anni dall'inizio della pandemia e cosa sia il futuro del lavoro - ma anche il presente prossimo - rimane una questione onnipresente, che può, però, anche perdere di significato. In un certo senso si può trasformare anche in un ragionare a vuoto, una scorciatoia nelle analisi cruciali che, invece, si dovrebbero fare per la definizione di strategie volte alla creazione di opportunità per tutti, come per la risoluzione delle persistenti carenze di competenze, o sull'equilibrio della flessibilità nelle collaborazioni e sul come affrontare le crisi di burnout e salute mentale che hanno caratterizzato gli ultimi anni.
Generalmente le aziende non considerano i dati di per sé un elemento di differenziazione competitivo. Tuttavia, un nuovo rapporto del gruppo strategico aziendale (ESG), Economic Impact of Data Innovation 2023, illustra il valore e l’importanza dei dati per consentire l'innovazione, migliorare la resilienza delle imprese e, in definitiva, aumentare il loro profitto. Le aziende e gli individui creano dati costantemente, a un ritmo esponenzialmente accelerato. Praticamente ogni clic, su ogni dispositivo, in tutto il mondo, genera dati. Nel 2021, ogni giorno sono stati creati 2,5 quintillion byte di dati. Gli esperti prevedono che si produrranno 94 zettabyte di dati nel 2022.
Ecco la lista della cyber security che, come riportato da Agenda Digitale, di cui facciamo sintesi, sono urgenti in Italia e richiedono l’immediata attenzione del nuovo Governo.
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