Ecco la lista della cyber security che, come riportato da Agenda Digitale, di cui facciamo sintesi, sono urgenti in Italia e richiedono l’immediata attenzione del nuovo Governo. 1 - Attuare una strategia di cyber security con un approccio unitario in tutto il Paese La sicurezza cibernetica è un insieme multidisciplinare di processi, prodotti, tecniche e tecnologie atti a rendere l’attività digitale sicura. Per questo motivo è necessario avere una strategia nazionale che cooperi in modo internazionale e che metta in connessione le varie istituzioni con le aziende private, con lo scopo di creare un’economia di scala e una sicurezza pervasiva. 2 - Si devono supportare le Pubbliche Amministrazioni locali in modo che adeguino la spesa, in ambito PNRR, anche verso la cyber security Di fondamentale importanza è fornire un aiuto concreto alle PA locali nella gestione dei finanziamenti anche in ottica di cyber security, con lo scopo di poter utilizzare tempestivamente i fondi disponibili e avere un quadro di risultati che siano misurabili. 3 - Valorizzare la cooperazione pubblico-privato La semplificazione delle procedure di partnership pubblico-privato volte a concretizzare efficacemente nuove opportunità di business interne allo stato, e indirizzate anche a calmierare lo strapotere delle multinazionali del settore dell’informatica, sono fondamentali per il settore, per le PMI e la micro impresa, humus vitale per un paese innovatore. 4 - Accrescere la formazione diffusa Una consapevolezza diffusa delle tecniche minime di cyber security è la base per creare una confidenza generalizzata nell’uso della rete, nella gestione dei propri dati e dei propri mezzi. Si deve far pulizia delle brutte abitudini. 5 - Creare professionalità di cyber security a tutti i livelli per una accessibilità più diffusa Sappiamo come le grandi aziende assorbono gli esperti del settore di fatto “rubandosi” l’una con l’altra i professionisti più in auge. Questo gioco esclude le PMI dalla possibilità di permettersi anche solo un “impiegato” di cyber security e questo penalizza fortemente la crescita digitale di tali realtà, come di quel tessuto caratteristico del lavoro nel nostro paese. La creazione di professionalità legate alla sicurezza cibernetica anche al di fuori dell’ambito universitario è la prima risposta alle istanze delle industrie e delle aziende pubbliche e private italiane. 6 - Governare la bolla finanziaria legata alla cyber security Le piccole imprese e le start-up arrancano perché non ricevono sufficienti tutele per assumere, o per investire nella ricerca. In questo modo vengono facilmente inglobate dai grandi gruppi che attraggono investimenti con maggiore facilità, portando il processo a conoscere un decadimento dell’autonomia digitale in favore delle globalizzazioni multinazionali. 7 - Promuovere le certificazione di prodotto in cyber security Assolutamente necessario è promuovere la tempestività della definizione degli schemi di certificazione sia a livello nazionale che a livello europeo. Da oltre ventidue anni l’Italia ha sul proprio territorio un organismo che partecipa al mutuo riconoscimento internazionale dei certificati a livello mondiale che deve poter attuare gli obiettivi di innovazione. 8 - Rendere operative, anche attraverso partnership pubblico-privato, le capacità di difesa militare in ambito di cyber security Le situazioni di emergenza o di crisi, come quelle prodotte dalla guerra in Ucraina, si contrastano con uno sviluppo preventivo di competenze e meccanismi di attivazione congiunti. La prevenzione, non solo in questi casi, è di fondamentale importanza. Letture correlate:
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