Negli ultimi 18 mesi i metodi di lavoro hanno subito cambiamenti notevoli e la videoconferenza, come la collaborazione digitale, sono diventate la norma. Le aziende hanno dovuto adattarsi rapidamente a questa nuova realtà ed oggi, che si ritorna fisicamente in ufficio, gli assetti aziendali cambiano ancora. Il lavoro ibrido diventa realtà A differenza per quanto successo con il telelavoro, forzato dalla pandemia, ora è il dipendente che ha manifestato l’esigenza di ritornare in ufficio. Il fenomeno sembra strano visto che la paventata libertà dello smartworking appariva come un fatto evolutivo positivo per il mondo del lavoro. Ma se le aziende hanno tratto anche molti benefici da tale scenario, per i dipendenti non è stato sempre così e molti vogliono tornare allo status precedente. Questo nuovo momento implica una riflessione approfondita sulle conseguenze di una possibile forma di lavorare, quella appunto del lavoro ibrido: in parte “in presenza”, in parte “sul web”. Comunicazione e armonia Negli ultimi anni, molte aziende hanno ridotto i loro investimenti nella "costruzione di squadre", nello sviluppo di relazioni di fiducia tra colleghi. Con l'arrivo del lavoro ibrido, la creazione di una nuova cultura aziendale deve essere riconsiderata, con investimenti significativi. Per liberare e ottimizzare veramente il potenziale dei team è fondamentale reintrodurre la comunicazione, la collaborazione e l'armonia. Ogni dipendente deve essere in grado di essere ascoltato e sentirsi libero di esprimere le proprie idee senza paura. I leader aziendali devono catalizzare questo cambiamento culturale dando l'esempio, stabilendo standard e aspettative chiari, con feedback e opportunità di apprendimento e apprezzando sempre i comportamenti positivi. È particolarmente importante tenere presente che l'impegno sociale, e la creazione di team motivati e affiatati, si stanno dimostrando più complessi in ambienti di lavoro ibridi. Infatti una diminuzione delle opportunità di interazione tra le persone implica una diminuzione delle opportunità di rafforzare le relazioni. Per questo è necessario, ora più che mai, sviluppare una soluzione che consenta interazioni sociali significative, anche senza dover lasciare la postazione di lavoro. Ciò comporta la creazione di una cultura collaborativa, ma in realtà questo aspetto è più complesso di quello che si possa pensare. Sara fondamentale trovare un modo per dare a ciascun dipendente l'opportunità e il tempo di fare “brainstorming” nel suo contesto lavorativo, come anche conoscere i colleghi e vivere insieme momenti di scambio informale e rilassato. Solo in questo modo sarà rafforzata la coesione sociale, si stabilirà un rapporto di fiducia e si rafforzeranno i legami all'interno delle squadre di lavoro. Per fare tutto ciò è necessario un cambiamento culturale. Questa evoluzione deve incoraggiare incontri e momenti da trascorrere insieme. Aspetto che non comporta solamente di trovare il tempo per attuare tali dinamiche, ma anche di essere in grado di formulare un problema o una discussione in modo tale da incoraggiare l'interazione sociale in un gruppo eterogeneo. Investendo in questo tipo di impegno sociale aziendale vengono gettate le basi per migliorare le prestazioni, come la produttività e la fedeltà a lungo termine dei dipendenti. L'ibrido è una miscela È ovvio che le comunicazioni digitali non sostituiranno mai le interazioni tra le persone. Certamente un dipendente che non ha mai incontrato il suo manager, o chi non ha mai avuto l'opportunità di mangiare con i propri colleghi, è sottoposto alla clava dell’insoddisfazione, fatto che porta automaticamente al disimpegno e a una diminuzione della produttività. Mentre durante la pandemia, con il telelavoro, la maggior parte delle aziende ha visto risparmi finanziari (per esempio legati alla riduzione dei viaggi d'affari) traendo soddisfazione da tale aspetto, per i dipendenti ha significato uno sforzo non sempre così sopportabile. Ora che molti lavoratori chiedono di ritornare in ufficio è giunto il momento di rivalutare la situazione per capire come si possa sviluppare un sistema di lavoro ibrido. Rivalutare il carico di lavoro L’equilibrio tra lavoro e vita privata è l’aspetto fondamentale. In teoria, il telelavoro ti consente di andare a prendere i figli a scuola, gestire le emergenze domestiche o semplicemente prenderti del tempo libero adattando il tuo programma professionale. Ma la realtà e l’esperienza in questi anni non è stata così positiva. Quando casa e posto di lavoro si fondono il tempo dedicato al lavoro non è sempre chiaramente inquadrato, il dipendente non sempre trae i benefici attesi, anzi, a volte, per lui è controproducente tanto da creare delle vere e proprie crisi personali, familiari e anche sociali. Mantenere un sano equilibrio tra lavoro e vita privata richiede cambiamenti culturali e nuove competenze, ma dire a un dipendente che è normale prendersi del tempo per se stessi, quando poi ha troppi compiti da svolgere, è totalmente ipocrita. Quindi i manager dovrebbero dedicare del tempo ai loro dipendenti per comprendere e adattare il loro carico di lavoro. Ciò richiede competenze che molti manager non hanno ancora. Quindi promuovere e sviluppare le competenze dei manager consentirà alle aziende di creare con successo un ambiente di lavoro ibrido. Per concludere, siamo coscienti che il lavoro ibrido non è più una tendenza temporanea, anzi ci si aspetta che sia il futuro del modo di lavorare. La pandemia, e la conseguente forzatura drastica del telelavoro, ha portato a cambiamenti fondamentali nella vita personale dei dipendenti trasformando la definizione stessa del lavoro. Ora che si può ritornare a lavorare “in sede”, lo scenario è cambiato nuovamente ed anche i dipendenti hanno nuove aspettative. Sviluppare una cultura che accetta il lavoro ibrido e offra ai dipendenti le opportunità di cui hanno bisogno per prosperare, sarà motivo di successo per tutte le aziende. Letture correlate:
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