I Millennial vedono un governo dell'Intelligenza Artificiale più affidabile di quello dei politici18/9/2021 Un buon uso dell’Intelligenza Artificiale potrebbe essere sfruttato per evitare i danni provocati da scelte che soddisfano solo interessi specifici a scapito del bene comune? Il World Economic Forum ha pubblicato il Manifesto Millennial, che contiene le “raccomandazioni” dei giovani per il mondo dopo il Covid-19. Un rapporto realizzato raccogliendo le idee di giovani tra i 20 e i 30 anni (giovani di 30 anni?), cioè i così detti Millennial, pubblicato dal World Economic Forum, rivela una grave crisi di credibilità nella politica attuale e propone un governo basato su algoritmi di Intelligenza Artificiale, considerato più affidabile di quello attualmente gestito dall'uomo. Il rapporto, che unisce le informazioni ottenute nei sondaggi con gli spunti tratti dalle conferenze giovanili tenute in tutto il mondo dal World Economic Forum (organizzatore del Forum di Davos), sottolinea che la “lotta alla corruzione e alla stagnazione della leadership politica sono priorità urgenti” per le nuove generazioni. Oltre 2,3 milioni di giovani hanno partecipato ai Dialoghi del Laboratorio di Davos, che si sono svolti quest'anno in 146 città del mondo, tanto per sottolineare che la sintesi dei documenti finali proposti, se vogliamo ascoltare le statistiche, sono piuttosto interessanti. Il cosiddetto Manifesto Millennial, che contiene diverse argomentazioni dei giovani per rifare e ripensare il mondo post-covid, è stato pubblicato in concomitanza con la Giornata Internazionale della Gioventù. Le conferenze giovanili che hanno dato forma allo studio - organizzato con il titolo "Davos Laboratory Dialogues" - hanno evidenziato anche una grande preoccupazione per il loro futuro finanziario: un quarto dei giovani della generazione dei Millenial teme di indebitarsi profondamente con una mera spesa medica imprevista. La paura rispetto alla sussistenza economica e del diritto alla salute sono una forte preoccupazione per tutti, non solo per i giovani, ma che l’argomento sia di forte impatto tra i Millennial evidenzia che le istituzioni non sono in grado di dare nessun “conforto” rispetto al futuro dei giovani. Detto questo, il documento propone tasse mondiali sui patrimoni superiori a 50 milioni di dollari per salvaguardare gli ammortizzatori sociali, per poter evitare misure di austerità che "colpiscono in modo sproporzionato i giovani e i lavoratori più poveri". I Laboratory hanno anche messo in luce le preoccupazioni ambientali che i Millennial hanno di fronte al cambiamento climatico, e in questo senso chiedono di fermare tutti i nuovi progetti di esplorazione di combustibili fossili, i sostegni delle istituzioni finanziarie a tali progetti e, drasticamente, che i manager che non cercano una transizione verso le “energie pulite” vengano rimossi. Ma, con l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale, anche questi problemi ambientali, che poi spesso sono dettati da scelte politiche degli stati, potrebbero essere gestite in modo diverso? Forse si. D'altra parte, tanto per tornare ad argomenti che riguardano il futuro digitale, i giovani partecipanti allo studio propongono un investimento di 2 trilioni di dollari per colmare il divario digitale tra economie sviluppate e in via di sviluppo, in un momento in cui metà della popolazione mondiale non ha accesso a Internet. Miliardi e sviluppo, gestiti dai governi, condizionati dalle grandi imprese tecnologiche? Gli argomenti dei giovani sono interessanti e stimolanti, ma anche loro invecchieranno, così il flusso del destino, governato dall’Era della Tecnica, ci approssima ad un abisso oscuro di cui, tuttavia, non vediamo il fondo (Emanuele Severino docet). Letture correlate:
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