La nostra azienda è interessata ad una visione olistica delle questioni che coinvolgono gli aspetti fondamentali relativi all’innovazione tecnologica, che per forza di cose coinvolge tutti i settori, anche quelli definiti sociali e/o no-profit. L’Italia poi è al quarto posto per innovazione sociale digitale (non male), preceduta da Gran Bretagna, Spagna e Francia. Almeno secondo i progetti mappati in crowdsourcing dall’organizzazione non profit Nesta. Nel tentativo di dare una definizione su cosa siano le innovazioni sociali digitali (DSI) diciamo che l’innovazione sociale digitale è la fusione tra tre concetti ampi come innovazione, problemi sociali/ambientali, tecnologie digitali e l’attuazione di processi che coinvolgono questi ambiti con scopi molto diversi e a volte ancora sconosciuti. Qualcuno potrebbe obiettare che questa non è una definizione poiché non definisce tutto, lo accettiamo e proviamo ad approfondire. L'innovazione si riferisce allo sviluppo e alla diffusione di una novità, non necessariamente tecnologica, che non è ancora utilizzata nel mercato, nel settore o nel paese in cui viene introdotta. I problemi sociali, e ambientali, e le soluzioni attuate per affrontarli, ad esempio attraverso politiche pubbliche, progetti di ricerca, azioni della società civile, si riferiscono al sociale appunto. Le tecnologie digitali riguardano le tecnologie hardware e software utilizzate per raccogliere, elaborare e diffondere informazioni e sono soggette all'evoluzione scientifica e tecnologica. Nel 2019 molte tecnologie digitali non sono più considerate innovazione. Un dato su tutti offerto da Eurostat, che rende esplicito il concetto, è relativo all’utilizzo di internet in Europa che avrebbe raggiunto ormai l’85% della popolazione. Inoltre, molte delle soluzioni ai problemi sociali e ambientali non sono né digitali né innovative, piuttosto si riferiscono a modi tradizionali di combattere l'esclusione sociale o l'inquinamento. Ci sono anche soluzioni o strumenti digitali a problemi sociali e ambientali che non sono più considerate innovazione, come accennato sopra; un esempio comune è relativo all’utilizzo della newsletter come mezzo di comunicazione/fidelizzazione per molte organizzazioni. Solo nella "fusione" dei tre ambiti, o aree - innovazione, problemi sociali/ambientali, tecnologie digitali - e solo in questo preciso contesto, si trovano le innovazioni sociali digitali. Il DSI può quindi essere definito come: novità che utilizzano, sviluppano o si basano su tecnologie digitali per affrontare i problemi sociali e/o ambientali. Questa definizione va meglio? Alcuni casi specifici dell'area DSI includono un ampio gruppo di piattaforme digitali che facilitano le interazioni peer-to-peer e la mobilitazione delle persone al fine di risolvere i problemi sociali e/o ambientali; piattaforme di impegno civico, sistemi di informazione geografica volontaria, piattaforme di crowdfunding per la sostenibilità. Ci sono applicazioni progettate per mappare atti violenti che aggregano e diffondono informazioni raccolte dai cittadini sulla violenza urbana, che consentono ai cittadini e alle autorità locali di adottare misure precauzionali. Altre applicazioni che facilitano la raccolta e la diffusione di informazioni sulle esperienze nelle città (positive e negative) che possono essere utili alle persone disabili. Social network di pazienti che si mettono in rete per dire la loro, piattaforme di crowdfunding per finanziare campagne ambientali, app che risolvono il problema dello spreco del cibo. Tutti progetti digitali che ambiscono ad avere un impatto sulla società, dalla salute alla scuola, dalla scienza all’ambiente. Altri esempi riguardano l'uso di hardware digitale diverso da uno smartphone per fornire risorse educative chiave alle persone private dell'accesso a internet, o sensori portatili che possono essere utilizzati come portachiavi, o altri oggetti, e misurano l'inquinamento atmosferico locale in tempo reale diffondendo i dati raccolti alla comunità. Ma come accade sempre con le definizioni, che possono anche essere molto chiare, la realtà dei fatti è diversa. Le questioni o problematiche relative alle innovazioni sociali digitali producono cause ed effetti che complicano lo scenario. Ad esempio, se una tecnologia rende più facile l'accesso a determinati beni o servizi, risolve realmente un problema sociale? La risposta è offuscata dal significato positivo associato alle innovazioni digitali che può essere in conflitto con possibili impatti sociali e ambientali negativi. Ad esempio tali innovazioni potrebbero generare concorrenza sleale. Senza avere solidi indicatori dell'impatto sociale della Digital Social Innovation è difficile chiarire questa zona grigia e risolvere il problema della definizione e, allo stesso tempo, non è semplice costruire indicatori di impatto sociale da un punto di vista scientifico. Tutti sappiamo come sia difficile ottenere i dati degli utenti poiché le aziende li mantengono intenzionalmente proprietari, non favorendo la ricerca. Gli “innovatori” conoscono bene anche come sia possibile nascondere attività commerciali dietro una cortina di fumo di attività socialmente benefiche. E su questo aspetto dovremmo riflettere poiché lo stesso utilizzo inevitabile della tecnologia crea una commistione automatica tra ambiti molto diversi, tra organizzazioni industriali, commerciali e realtà pubbliche o no profit, sociali o ambientali, che hanno scopi diversi ma che necessitano uno dell'altro. Per quanto complicati possano essere i problemi di definizione e quelli reali, il DSI ha un grande impatto in termini economici e di crescita e può avere un forte potere di trasformazione in termini di sostenibilità e di conquista della consapevolezza di sé, del controllo sulle proprie scelte, decisioni e azioni, sia nell'ambito delle relazioni personali sia in quello della vita politica, sociale ed economica.
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