6 pilastri per proteggere l’identità digitale: strategie essenziali per una sicurezza efficace2/4/2025 La nostra identità digitale è una parte fondamentale della nostra vita moderna, contenendo informazioni personali, finanziarie e professionali di grande valore. Con l'aumento delle attività online cresce anche il rischio di esposizione a minacce informatiche, rendendo indispensabile adottare misure di protezione efficaci.
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La cybersecurity è spesso affrontata con un focus esclusivamente tecnico, concentrandosi sulla protezione delle infrastrutture digitali e sull’evoluzione delle normative di sicurezza. Tuttavia, questa prospettiva rischia di trascurare un aspetto fondamentale: la cybersecurity non è solo una questione di sistemi e software, ma anche di persone e società.
Negli ultimi anni la digitalizzazione ha portato molte istituzioni e aziende europee a migrare la propria infrastruttura informatica su piattaforme cloud statunitensi, con conseguenze strategiche e geopolitiche preoccupanti. L’adozione di servizi di Amazon, Google e Microsoft per la gestione di dati pubblici e privati espone l’Europa a un evidente rischio di dipendenza tecnologica. Ma esistono alternative valide? E come possono proteggersi le aziende che hanno già investito nel cloud?
Nell’era della digitalizzazione, le aziende e i privati si trovano di fronte a una scelta fondamentale: affidarsi a un’infrastruttura IT fisica, con server e dispositivi locali, migrare verso soluzioni cloud come iCloud oppure adottare un metodo ibrido che combina il meglio di entrambi. Ogni opzione ha i suoi pro e contro, ma quando si parla di sicurezza informatica, un approccio ibrido può offrire il giusto equilibrio tra protezione, efficienza e flessibilità.
Siamo ormai nel 2025 e le previsioni sul settore tecnologico si stanno concretizzando. Le richieste di professionisti IT con competenze in intelligenza artificiale (IA), machine learning, data science e cybersecurity sono cresciute del 10% rispetto agli anni precedenti. L'evoluzione rapida delle tecnologie e l'incremento della digitalizzazione hanno creato un panorama ricco di opportunità, specialmente per le figure professionali altamente specializzate. Le aziende sono sempre più alla ricerca di esperti in grado di affrontare la crescente complessità delle infrastrutture tecnologiche.
Nel panorama odierno, in cui gli attacchi informatici diventano sempre più sofisticati, le aziende devono adottare strategie che non solo proteggano i loro dati, ma che lo facciano senza ostacolare la produttività. È qui che entra in gioco il modello Zero Trust, un approccio che non dà per scontata la fiducia nei sistemi interni o esterni, e che sta rapidamente diventando un pilastro per le PMI che vogliono rimanere competitive.
Il 2025 si prospetta come un anno cruciale per la cyber resilienza, un concetto che va oltre la semplice protezione dai cyber-attacchi. Essere resilienti significa non solo prevenire le minacce informatiche, ma anche saper rispondere e riprendersi rapidamente per garantire la continuità operativa. Questo è particolarmente importante per le PMI, che spesso non dispongono delle risorse necessarie per affrontare prolungati tempi di inattività.
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